domenica 20 giugno 2010

Travaglio deve risarcire Schifani. Ma aveva ragione.



Ricostruiamo l'accaduto.

Nel maggio 2008, Marco Travaglio, su due articoli su l'Unità ma, soprattutto, in tv a "Che tempo che fa" e a "Crozza Live", aveva ricordato i rapporti societari intercorsi 30 anni prima tra Schifani e soggetti (Sicula Brokers e compagni) che molti anni dopo saranno condannati per mafia.

In questo video della trasmissione incriminata, si può vedere un preoccupatissimo Fazio, cambiare espressione al solo nominare Schifani, dissociandosi immediatamente dalle parole di Travaglio:



Il giorno dopo è bufera.

Tutti i giornali e telegiornali gridano allo scandalo.

Travaglio avrebbe diffamato Schifani con affermazioni false (secondo lo stesso Schifani e i media).

Cito letteralmente il titolo de ilgiornale.it dell'11 maggio 2008:

"Travaglio processa Schifani in tv. Fazio si scusa. La Rai si dissocia in diretta. Il Pdl all'attacco"
Insomma è un massacro, con le scuse di Fazio al TG1 trasmesse dopo pochi minuti e con Schifani che replica a Travaglio al TG1, che è possibile vedere Qui.

Schifani naturalmente denuncia Travaglio per diffamazione.

Arriviamo ad oggi.

Travaglio viene condannato a risarcire Schifani con 16 mila euro (invece che con 1 milione e 750 mila euro chiesti dall'accusatore).

Però c'é un però.

Perché Travaglio non è condannato per le dichiarazioni sui rapporti tra Schifani e dei futuri condannati per mafia, ma per la battuta sulla parabola a precipizio della presidenza del Senato, la muffa e il lombrico.

Insomma i giudici affermano che Travaglio, quando parla di frequentazioni mafiose scomode di Schifani, sta dicendo il vero e in maniera legittima.

Allora sarebbe logica una rettifica (come quella che chiederanno ai blogger...).

E invece, sempre ilgiornale.it, titola:

Travaglio condannato, diffamò Schifani in tv
E' andato oltre il diritto di cronaca. Marco Travaglio risarcirà il presidente del Senato con una somma di 16mila euro. Il giornalista, durante una puntata di Che tempo che fa aveva evocato lombrici e muffe parlando parlando di Schifani. Ma Travaglio insiste: "Il tribunale mi ha dato ragione"


Come era logico aspettarsi, si pone l'accento sulla condanna per un fatto abbastanza stupido, ma si tralascia di segnalare che la cosa più importante è che la seconda più alta carica dello stato aveva frequentazioni mafiose.

La cosa da segnalare è che delle frequentazioni di Schifani era già stato scritto sui libri (ma tanto i libri chi li legge più?) senza suscitare particolare scalpore. Appena si è andati a dirlo in tv... tac! Ecco che scoppia il putiferio!

Perché la tv è pericolosa.

Perché la tv arriva a tutti.

Perché la tv deve dire solo determinate cose.

E queste cose non devono disturbare nessuno, men che mai i potenti.


P.S.: Qui è possibile leggere l'articolo che è stato pubblicato su "Il Fatto Quotidiano" di oggi.

P.P.S.: Grazie a Giuseppe che mi ha permesso di leggere questo articolo.

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