venerdì 28 maggio 2010

Lost - la vera storia (SPOILER ALERT)



Pubblico un post tratto dal blog di Cyberluke:

Lost. Come non ve l'avevano mai raccontato.

Tutto quello che segue è una ricostruzione desunta da notizie e interviste (mai smentite) agli autori di Lost.

J.J. Abrams e Lindelof avevano originariamente concepito Lost come una miniserie di 12 episodi. Non ci sarebbero dovuti essere né Others, né gemelli immortali. Solo un gruppo di naufraghi su un'isola che (un po' come Solaris) materializzava i loro incubi.

Quando Lost fu riconfermato per altri 12 episodi, e poi per un'intera seconda stagione, sorpresi Lindelof e Abrams chiamarono come rinforzo Cuse, che aveva lavorato con Lindelof in Nash Bridges.
Mentre Lindelof inventava la Dharma (che compare solo nella seconda stagione), Cuse decise che i losties avrebbero dovuto affrontare anche un Antagonista più concreto del ''Mostro'', e più figo di Mr. Friendly. Avendo visto Emerson nel ruolo di William Hinks (un diabolico serial killer maestro di inganni e manipolazione) Cuse decise di provare a inserirlo nel cast attraverso un piccolo ruolo di copertura (Henry Gale): se fosse piaciuto al pubblico, sarebbe stato rivelato come leader degli Others, altrimenti sarebbe morto e pace... ma il pubblico fu entusiasta di Emerson, e così nacque il carismatico Benjamin Linus.

Alla fine della seconda stagione Abrams ricevette una grossa offerta dalla Paramount per dirigere Mission Impossible III, e lasciò Lost. Rimasti soli, Lindelof e Cuse per la terza stagione decisero di ridisegnare gli Others sul modello del nuovo leader: li tolsero quindi dalla giungla e dagli stracci, li ripulirono, e li piazzarono a Dharmaville e all'Hydra (un set ispirato proprio al film Saw interpretato da Emerson). Sempre sul modello di Saw, fu introdotto un fantomatico burattinaio senza volto, chiamato Jacob in sarcastico omaggio a Jeffrey Jacob Abrams, il creatore che aveva abbandonato a se stesse le sue creature.
Il fulcro della narrazione fra i losties sarebbe dovuto essere la disputa fra Locke ed Eko per la conquista del ruolo di leader spirituale dell'isola, e tra Ana Lucia e Jack per la leadership dei losties... invece lei e Libby furono eliminate a causa dell'arresto di Michelle Rodriguez e Cynthia Watros per guida in stato di ubriachezza, mentre Adewale Akinnuoye-Agbaje (mr. Eko), lasciò la parte. Eko dovette così essere ucciso, il piano saltò... e la serie cominciò ad andare alla deriva.
La ABC convocò Lindelof e Cuse, e gli annunciò l'intenzione di cancellare la serie. Dopo una lunga trattativa, i due ottennero altri 48 episodi, da suddividere in due stagioni regolari, o tre brevi. Scelsero le 3 brevi.
Il finale della terza stagione introduceva così quello che sarebbe dovuto essere il capitolo finale della serie: il difficile e traumatico ritorno dei losties a casa, e la soluzione di qualcuno dei misteri dell'isola strada facendo.

Il piano per la quarta stagione però saltò in aria per via dello sciopero degli sceneggiatori.
Lindelof e Cuse si resero conto che l'unica possibilità rimastagli era quella di aumentare la posta, e rimandare tutto alla stagione successiva.
Così Cuse inventò le Regole (un altro omaggio a Saw) e ripescò il personaggio di Widmore dai flashback di Desmond, per farne un nuovo misterioso antagonista sia dei losties, che di Ben... promosso da villain ad antieroe a causa della sua popolarità. Richard Alpert sparì perché aveva inziato un'altra serie, (I Signori del Rum, chiusa quasi subito, altrimenti Ab Aeterno non sarebbe mai stato girato). Smokey allora restava soltanto un sistema di sicurezza, che poteva essere attivato da un ripostiglio.

Ormai a corto di trovate originali, Lindelof e Cuse decisero di fare della quinta stagione una versione pantografata dell'episodio che aveva riscosso maggiore successo della quarta: The Constant. Tutti i personaggi sull'isola si sarebbero messi a saltare su è giù per il tempo, più o meno come Desmond, mentre quelli a casa finivano rispediti sull'isola dalla misteriosa Eloise, più o meno com'era successo a Desmond.
Il tutto mentre il vero Desmond - l'attore inglese Henry Ian Cusick - veniva allontanato dal set fino alla conclusione della sua causa per molestie sessuali.
La svolta sci-fi fu però considerata dal pubblico troppo sci-fi, troppo inverosimile e incasinata, inoltre la versione hippy della Dharma vista nella quinta stagione risultava molto deludente, e incongruente con quella degli affascinanti vecchi filmati di Orientamento, la fondazione Hanso e l'equazione di Valenzetti... e i buchi di sceneggiatura si moltiplicavano come virus.
Gli ascolti precipitarono.
Lindelof e Cuse dovettero così ancora una volta invertire la rotta, e uccisero la svolta sci-fi (insieme a Faraday che di fatto la incarnava).

Altri aggiustamenti in corsa sono stati dovuti all'abbandono di alcuni attori tutt'altro che secondari: Danielle, uccisa frettolosamente nella quarta stagione è in realtà stata vittima della decisione di Mira Furlan di lasciare Lost... così come Abbadon, che sarebbe dovuto essere la controparte ''dark'' di Richard, è stato eliminato perché Lance Reddick scelse di essere uno dei protagonisti di Fringe. L'assenza di Juliet dalla sesta stagione è dovuta alla decisione di Elizabeth Mitchell di diventare la protagonista del remake di Visitors.

Ormai bruciata la possibilità di spiegare le centinaia di misteri accumulati (tutto il balletto dei numeri – una trovata di Abrams la cui spiegazione è sparita con lui – i poteri di Walt, i geroglifici e la statua egizia, Aaron che non doveva essere cresciuto che dalla sua madre naturale, l'hostess Cindy, i problemi di fertilità, il suicidio di Radzinsky nella base Cigno, più qualsiasi altra cosa vogliate metterci voi che non vi è mai quadrata) attraverso la sci-fi, per la sesta stagione a Lindelof e Cuse non restava che una strada percorribile: il fantasy.
Memori delle accuse ricevute, decisero stavolta per una storia semplicissima: il Buono Un Po' Tonto, contro il Cattivo Con Un Po' Di Ragione.
Pescarono dalla mitologia i due elementi più adatti, Jacob e Smokey, e li infilarono nei ruoli.
A tutti gli altri personaggi non restava semplicemente che schierarsi di qua o di là, (o prima di qua, e poi di là) a tutte le domande non restava semplicemente che rispondere: è magia.
Il premio finale per i losties sarebbe stato stavolta una nuova vita in un piccolo mondo da sit-com, dove tutti sono ben vestiti e si vogliono bene, compresi Locke e l'uomo che l'aveva strangolato... cioè Ben, redento dalla perdita del potere, e premiato da una figliastra rediviva.

Le critiche alla svolta fantasy furono ancora più feroci delle precedenti. Ma ormai per un'altra inversione di rotta non c'era più tempo... ed eccoci arrivati alla conclusione, andata in onda un paio di giorni fa, e appena visionata anche dal sottoscritto.

Una volta, Cuselof dichiarò: Quando un bambino comincia a farti troppe domande, papàperchéquesto, e papàperchéquello, l'unico modo per uscirne è distrarlo dicendogli: 'guarda, un Luna Park!'. È quello che noi abbiamo fatto con questa sesta stagione, gli spettatori facevano troppe domande, e noi gli abbiamo detto: 'guardate, un Luna Park!'

Fonte: cyberluke2008.blogspot.com

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Bellissima e verissima ricostruzione di quanto accaduto nella creazione di Lost. Insomma più o meno quello che avevo scritto io...

Adesso la finisco con i post su Lost, che tra l'altro fa pure (una schifezza di) rima.

Cioé, la finisco se non ho altro da dire sull'argomento, se no continuo.

P.S.: nella foto in alto, tutti gli attori di Lost, guardano amorevolmente verso gli autori, dopo aver letto il copione dell'ultima puntata.

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