sabato 24 aprile 2010

Resoconto raccolta arance Libera Catania

Stamattina grande risposta della società civile tutta: 5 volontari.

Considerando che 4 eravamo noi (grazie a Lupinanto, Andrea e Maria Carmela)...

Il quinto, un simpatico ingegnere bolognese.

Per il resto la giornata è stata meravigliosa, i ragazzi di Libera e della Cooperativa sono fantastici, e si respirava un bel clima.

Ricordo che, per chi ne avesse la possibilità, la proposta è valida anche per domani 25 Aprile.

Speriamo che domani ci sia almeno 1 volontario...

giovedì 22 aprile 2010

Libera Catania raccolta arance 24-25 Aprile


Ho goffamente arrangiato un comunicato per informare dell'evento organizzato da Libera Catania, a cui parteciperemo io e Andrea nella mattina di sabato 24. Chi si volesse aggregare a noi, ci contatti.

Finalmente la nascita di una cooperativa in un terreno confiscato alla mafia è diventata realtà anche nella provincia di Catania.

Nei giorni 24 e 25 aprile nel terreno confiscato alla mafia in C.da Casa Bianca (territorio comunale di Belpasso, nei pressi della SP13-svincolo di Motta dell'A19 CT-PA), si svolgerà la raccolta delle arance da destinare alla trasformazione in marmellata.

Si fa appello alla società civile e a chiunque abbia buona volontà e desiderio di liberare la nostra terra dalla mafia di intervenire per dare un aiuto ai giovani della nuova cooperativa sociale che coltiveranno il terreno.

Indicazioni per raggiungere il luogo: dall’autostrada CT-PA uscire allo svincolo di Motta; alla fine della rampa di uscita svoltare tutto a destra per la SP13; a circa 50 m svoltare a sinistra alla prima traversa; a circa 2 km sulla sinistra si trova il terreno (di fronte ad un grande capannone con il tetto semicilindrico distrutto).

Per info e adesioni scrivere a:
catania[sostituire con la chiocciolina]libera.it

LIBERA - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

lunedì 19 aprile 2010

CBM Sketches 1

Giornata di inaugurazioni!

Infatti inauguro anche il nuovo spazio dedicato agli schizzi e schizzetti che produco a penna, a matita, a sangue, a olio motore, su fogli, foglietti e fogliettini vari.

Iniziamo con uno sketch fatto al lavoro. Tutti si saranno chiesti sicuramente: "Ma cosa farà mai Mario, per ingannare il tempo tra un caricamento di Photoshop e l'altro?"


La risposta è questa:






















Un fantastico disegno a penna a sfera, su retro settimaniere.

L'ho intitolato "Gianfri".

Foto Consolari 1

Inizia qui una fantastica rubrica a cadenza bisettimanale/mensile/annuale/decennale, in cui porterò all'attenzione del mondo le fantastiche foto del Console Enzo Scuderi!

Si comincia con una imperdibile chicca, scattata a Catania:


E' evidente la scioltezza nell'uso della lingua inglese, che porta a trasformare quello che poteva essere un semplice "al Capriccio", in un ben più altisonante "al Caprice", forse a volere riecheggiare Al Capone? Al Bano? Non si sa...

La stessa propensione per l'inglese che ha portato a produrre un'insegna (forse di bronzo fuso o di acciaio temperato) e a lasciare intrepidamente inciso per sempre un tristissimo "SNAK-BAR".

Questo ci serva da monito, ai più anglofoni quanto ai meno avvezzi alla lingua d'Albione: non si gioca a fare Dio...

sabato 10 aprile 2010

Venezia!



Scrivo questo post dal palmare del buon Lupinanto, mentre sono seduto sul vaporetto che porta a Burano.

Ah, la tecnologia!

Comunque Venezia è uno splendore, il tempo è magnifico, e un bicchiere d'acqua costa 350 euro...

EDIT(da casa): ho inserito una splendida foto del prode Lupinanto!

sabato 3 aprile 2010

LOST Season 6 ep. 1-10



Ho deciso di parlare di Lost, e lo faccio a 8 puntate dalla fine, ma la fine fine, eh...

L'approccio di chi guarda Lost può essere di due tipi:

- L'approccio da Nerd di Lost, da Lostie, da fan sfegatato che conosce tutti i dettagli;

- L'approccio da "Lost mi piace, però, uffa, troppe sottotrame e riferimenti incrociati...".

Diciamo che il mio approccio fino ad ora è stato il primo. Ho seguito tutto e sono stato attento ai dettagli e ai richiami alle vecchie puntate e, ancora oggi, salto sulla sedia ogni volta che mi danno un nuovo dettaglio, con cui saziare la mia fame di risposte.

Ogni tanto però, quando esco dal corpo del fan ed entro in quello del critico, sento che c'è qualcosa che non va.

Gli autori dicono che, quando sono partiti, avevano una chiara idea di dove sarebbero arrivati. Non sapevano quando ci sarebbero arrivati, in una serie o in dieci. Quindi, di anno in anno, hanno allungato un po' il brodo, con una coerenza comunque invidiabile, fino a quando si è deciso di chiudere con la sesta. Ci si sarebbe aspettati una gradualità nelle risposte, una gradualità nel riallacciarsi a quanto già raccontato, andando a completare il puzzle.

Invece questa gradualità non c'è stata, il vero nocciolo del mistero è ancora avvolto nel dubbio.

E il tempo stringe.

Ma quello che più critico è il metodo adottato: mi hai dato un sacco di dettagli e particolari, facendomi credere di avere in mano la soluzione dell'enigma, sin dalla prima puntata, e che strada facendo avrei avuto dei pezzi in più, che mi avrebbero permesso di azzardare delle ipotesi.

Invece poi scopro che quello che mi sembrava importantissimo, tanto importante poi non era. Arrivano verso la fine dei nuovi personaggi, di cui non si era mai sentito parlare, e si scopre che sono importantissimi, vitali: ma allora perché non ne avete accennato prima? Dove sono stati?

Da buon appassionato superfan, spero ancora in un finale che mi faccia riguardare le vecchie puntate esclamando: "Wow! Ecco perché quella cosa era lì! Ora mi è tutto chiaro!", in cui tutto acquisterà un senso.

Altrimenti sarà stato comunque un gran bel viaggio, soprattutto all'inizio, dove tutto ci sembrava nuovo e ad ogni curva c'era una sorpresa.

venerdì 2 aprile 2010

It Might Get Loud (Recensione)



Prendete tre chitarristi qualunque: ad esempio Jimmy Page, The Edge e Jack White.

Metteteli insieme in uno stanzone, precedentemente riempito di tutti i loro strumenti.

Adesso fateli parlare del più e del meno: di come e perché hanno iniziato a suonare la chitarra, dei dischi che gli piacciono, di come scrivono le canzoni.

Condite il tutto con una colonna sonora da urlo, fatta da alcuni brani storici dei tre.

Ne otterrete soltanto una cosa: una intensa goduria.

L'ora e mezza che ho trascorso guardando questo documentario è scivolata via tra i racconti dei tre virtuosi.

Tre generazioni di chitarristi a confronto.

Tre modi di suonare e di intendere la chitarra.

Tre vite diverse, unite dalla passione per uno strumento.

Molto bello il rapporto tra i tre chitarristi ed il loro contesto storico, culturale e geografico.

Chiunque abbia mai tenuto uno strumento in mano, deve assolutamente vederlo.

LinkWhitin

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